Campagne di scavo in Adulis in Eritrea
La Cristianizzazione del Corno d’Africa: Studi e ricerche sui complessi paleocristiani della città portuale di Adulis
A partire dal 2017, il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana è impegnato nello scavo di due delle basiliche cristiane, datate al VI secolo, e dello studio della topografia cristiana dell’antica città-porto di Adulis (nell’attuale Eritrea), snodo fondamentale del grande regno Aksumita (dall’eponima capitale, Aksum, oggi in Etiopia), esteso tra I e VII secolo d.C. nei territori oggi corrispondenti ad Eritrea, Etiopia, Sud Sudan Djibouti e parte dello Yemen.
La missione del PIAC, sotto la direzione scientifica di Philippe Pergola e quella sul campo di Gabriele Castiglia, si inserisce in un più ampio progetto italo-eritreo, coordinato da Angelo Castiglioni e Serena Massa del Ce.R.D.O. (Centro Ricerche sul Deserto Orientale), congiuntamente alla Commission for Culture and Sports del governo eritreo ed il Northern Red Sea Regional Museum di Massawa.
La presenza del PIAC in Eritrea si inserisce, da un lato, nell’ottica di approfondire le ricerche in un’area chiave del mondo antico, ponte tra Occidente ed Oriente, in cui il Cristianesimo conobbe uno sviluppo già a partire dal IV secolo, come tramandano le fonti scritte, e dall’altro ambisce a fornire un intensivo programma di formazione per le giovani leve eritree, impegnate quotidianamente sul campo con la nostra équipe, con l’obiettivo di dotare gli archeologi del futuro delle competenze adeguate per poter valorizzare e conservare il patrimonio storico della propria nazione.
L’impegno del PIAC sul campo e nello studio post-scavo (con all’attivo già numerose pubblicazioni in prestigiose sedi scientifiche nazionali ed internazionali) è reso possibile grazie all’impegno della Congregazione per le Chiese Orientali, de L’Œuvre d’Orient di Parigi e della Aliph Foundation (International Alliance for the Protection of Heritage in Conflict Areas).